Si sente molto parlare ultimamente di Uber ma pochi, crediamo, sanno di che cosa si parla. Abbiamo tutti negli occhi le immagini degli scontri che hanno preceduto l’accordo tra tassisti e Governo attraverso il quale ha finalmente avuto termine la protesta di questi che ha provocato tanti disagi e problemi nelle città italiane. Il problema è che le licenze di Taxi hanno un costo incredibile, si possono raggiungere facilmente anche i 200 mila Euro, una cifra decisamente importante per avere l’autorizzazione ad esercitare il mestiere di tassista nelle città.
In concorrenza con i tassisti da qualche anno c’è un’organizzazione che viene classificata come noleggio con conducente (Ncc) che è partita dagli USA ma che si è rapidamente diffusa in tutto il mondo. Si tratta di Uber, un’organizzazione che coordina autisti privati che fungono da Taxi alternativo. Su questo si sono innestati i problemi: da un lato i Tassisti hanno ragione perché hanno investito somme importanti per operare e non è giusto che altri lo possano fare senza avere gli stessi costi, sarebbe una concorrenza sleale ma dall’altra Uber ha ragione anche a sua volta perché essendo un noleggio con conducente ha il pieno diritto di esercitare.
C’è lo scoglio dell’ambito territoriale: per usufruire al meglio del mercato Uber avrebbe bisogno di essere sganciata da vincoli territoriali e per questo lancia una mano ai tassisti. La proposta prevede un contributo per la creazione di un fondo di compensazione del ridotto valore della licenza dei tassisti in cambio dell’apertura di mercato a suo favore.