In ambito industriale si sente parlare spesso e volentieri di nichelatura chimica, in riferimento ai vari processi che riguardano la lavorazione di un materiale come l’acciaio. Proviamo a capire di cosa si tratta e, in modo particolare, perché è diversa rispetto all’elettrolitica e quali sono i suoi punti di forza.
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Alla scoperta della nichelatura chimica
L’obiettivo della nichelatura dell’acciaio è sostanzialmente quello di apportare delle modifiche e rendere migliore la superficie dei materiali che dovranno essere trattati. I due effetti più evidenti sono quelli che portano a un aumento della durezza ed a una maggiore resistenza del materiale che viene lavorato.
Si tratta di un procedimento fondamentale nel settore industriale per un gran numero di aziende. Possiamo trovare in sostanza due tipologie di nichelature differenti: si tratta di quella chimica e di quella elettrolitica. Proviamo a comprendere meglio quali siano i punti di distacco tra le due soluzioni, tenendo conto che per svolgere tale processo serve affidarsi solo ad aziende dotate di una certa esperienza: Nicasil propone servizi di nichelatura chimica all’avanguardia e di qualità, ad esempio.
Cosa cambia tra nichelatura chimica e nichelatura elettrolitica
La nichelatura chimica si può sfruttare per lavorare diversi materiali: non solamente i metalli, quindi, ma anche il vetro, così come l’acciaio. In confronto alla tipologia elettrolitica, è bene sottolineare che il passaggio del nichel si verifica rispettando quella che è la forma che caratterizza l’oggetto.
Si tratta di un tipo di nichelatura da prediligere in tutti quei casi in cui ci sono dei pezzi meccanici che hanno bisogno di un altissimo livello di precisione. Un esempio su tutti è rappresentato certamente dai pezzi in acciaio nell’ambito delle lavorazioni industriali. Il fatto che non venga usata la corrente elettrica consente di ottenere una crescita omogenea dl nichel sull’intero oggetto e pure nei punti di maggiore spigolosità. Nel corso della fase che viene chiamata di “deposizione”, ecco che il nichel tende ad assorbire un alto quantitativo di fosforo, che permette di incrementare la durezza del materiale, così come lo rende molto più resistente rispetto a qualsiasi corrosione e di maggiore qualità.
La nichelatura elettrolitica viene attuata usando uno specifico sistema di lavorazione, che si può sfruttare solo ed esclusivamente con dei materiali di natura metallica. Lo scopo della lavorazione, mediante il procedimento di immersione del materiale all’interno di sostanze ben precise, è quello di consentire il trasferimento delle barrette di materiale pure al vero e proprio materiale, sfruttando il supporto che viene garantito dalla corrente elettrica di atomi.
Quali sono i punti di forza della nichelatura chimica
Sono diversi gli aspetti che rendono la nichelatura chimica dell’acciaio molto vantaggiosa. In primo luogo, il fatto di garantire una migliore protezione dei materiali rispetto a due problematiche molto pericolose, ovvero la corrosione e l’usura. Infatti, l’applicazione di uno strato molto sottile di nichel consente a tutta la superficie dell’oggetto di fare dei netti miglioramenti da questo punto di vista. D’altro canto, va detto anche che questo particolare processo offre la possibilità di ottenere una finitura molto più lucida e pulita.
Il funzionamento della nichelatura chimica
Tutti quei materiali realizzati in acciaio che hanno bisogno di essere trattati usando il nichel chimico, vengono introdotti all’interno di appositi impianti che sono dotati di particolari vasche, collocando seguendo un ordine logico ben preciso, che segue in poche parole quello che è il vero e proprio processo di nichelatura.
Ciascuna vasca può contare su una serie di funzioni che permettono una gestione ottimale della temperatura, così come hanno funzioni dedicate all’aspirazione e sono presenti pure delle pompe per eseguire il filtraggio. Il procedimento di nichelatura chimica si caratterizza per prevedere un ciclo base che offre la possibilità di effettuare una sgrassatura degli oggetti usando degli specifici detergenti, in maniera tale da far diventare la superficie bagnabile e poi eseguire ulteriori risciacqui.