Niente passi indietro sull’Euro. La posizione netta, a buona pace dei “populismi” europei, non può che essere quella del Presidente della Bce, Mario Draghi, che proprio ieri ha voluto rispondere così da una interrogazione presentata dagli eurodeputati del Movimento 5 Stelle, Laura Augea e Marco Valli: “L’Euro è irrevocabile– sostiene Draghi e aggiunge- “Questo principio e’ sancito dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Di conseguenza, non e’ appropriato che la Bce conduca una riflessione su ipotesi non previste dal Trattato”. Secondo Mario Draghi, si tratterebbe di una questione già ribadita “durante l’audizione dinanzi alla Commissione per i problemi economici e monetari del 6 febbraio scorso e in diverse occasioni precedenti”. Come a dire: inutile ritornare sull’argomento, l’euro non si mette in discussione. E d’altronde, come evitare una discussione più attenta sulla moneta unica proprio adesso che, all’indomani dalla Brexit, molti paesi del Sud Europa si riscoprono sempre più vicini al fallimento? Disoccupazioni alle stelle, salari sempre più bassi, delocalizzazioni e competitività al ribasso: è davvero questa l’Europa che i famosi trattati di Roma auspicavano?
Mario Draghi e l’irreversibilità dell’Euro
Quella ai M5s non è però l’unica risposta in tal senso di Mario Draghi. Il numero uno della Banca Centrale Europea aveva già ribadito, in risposta ad una interrogazione del deputato laghista Mario Borghezio, che “non spetta alla Bce esprimere giudizi sulle prassi di gestione del debito dei singoli Stati membri della Ue. Tuttavia -sottolinea Mario Draghi – vorrei sottolineare l’importanza di finanze pubbliche solide, assicurate tramite il rispetto delle regole per la governance dei conti pubblici nella Ue, nonche’ la trasmissione di segnalazioni statistiche chiare e trasparenti basate su principi concordati”.