La primavera sarà anche la stagione dei fiori, ma purtroppo per milioni di italiani è anche quella delle allergie. L’allergia non è altro che una reazione di difesa eccessiva del sistema immunitario contro sostanze estranee, le quali, in soggetti normali, sono ben tollerate. Queste sostanze non nocive, ma a volte letali, sono chiamate allergeni e possono introdursi nel corpo umano attraverso la respirazione, come nel caso della polvere e del polline, o attraverso l’alimentazione. Può accadere che chi soffre di asma data da polvere e polline, quando ingerisce determinati cibi, abbia dei sintomi comuni alla sua intolleranza. Questo perché alcuni cibi hanno appunto gli stessi allergeni ed è importante evitarli per stare in salute: le allergie, secondo gli studi, hanno serie ripercussioni su diversi aspetti della vita del paziente: lavoro, scuola, sport, iterazioni sociali e nei rapporti personali, oltre al benessere emotivo.
Ma per quale motivo alcuni soggetti, quando ingeriscono determinati alimenti, stanno male nonostante non soffrano di intolleranze particolari e sono allergici a polvere e polline? E’ presto detto: gli allergeni sono presenti anche in determinati cibi e infatti provocano reazioni avverse e determinati sintomi una volta ingeriti. Lacrimazione, arrossamento o prurito agli occhi, starnuti, rinorrea, naso tappato, per non parlare di prurito, arrossamento, edemi, orticaria, eczemi per quanto riguarda la pelle; tosse, asma e respiro difficoltoso e affannoso, nausea, vomito, diarrea, meteorismo e altri disturbi gastrointestinali. E’ bene quindi individuare gli allergeni per evitare i cibi che possono scatenare reazioni avverse. Chi soffre di allergia al polline, le betulacee sono la causa più comune di malessere. Evitare albicocche, arachidi, carote, kiwi, mele, pere, banane, ciliege, finocchi, fragole, mandorle, mango, noci, nocciole, patate, pesche, pistacchi, pomodori, prezzemolo, prugne e soprattutto il sedano, in quanto ha un alto contenuto di queste sostanze. Chi è allergico alle graminacee, deve stare lontano da kiwi, melone, mele e pomodori, oltre a melanzane, peperoni, patate, pere, pesche, prugne, sedano, mandorle, ciliege, arance, arachidi, anguria, albicocche. Se l’allergene è quello delle urticacee, bisogna evitare assolutamente di mangiare basilico e ciliegie, come melone, piselli e pistacchi. Per quanto riguarda le corilacee, ovvero la frutta a nocciolo, è facile capire che sono vietati albicocche, arachidi, banane, carote, ciliege, mele, nocciole, noci, pesche, prugne, ma anche le fragole e il sedano. Per quanto riguarda l’allergia alle piante composite, ad esempio artemisia, ambrosia, echinacea e tarassaco, bisogna evitare di ingerire anice, carote, melone, sedano, anguria, arachidi, banane, camomilla, castagne, cetriolo, finocchi, kiwi, mango, mele, miele, noci, olio di girasole, pere, pesche, piselli, pomodori, prezzemolo, prugne.
Ma chi è allergico agli acari della polvere invece che al polline? Ebbene, dovrebbe evitare di mangiare lumache, gamberi e molluschi in generale, in quanto possono provocare una lieve reazione allergica, ed evitare prodotti a base di latte vaccino. Chi è intollerante al latex, ovvero il lattice di gomma, deve evitare avocado, banane, castagne, kiwi, mango, melone, papaia, pomodori, ananas, arachidi, ciliege, fico, patate, pesche, pompelmi, prugna e sedano. Ovviamente, se i sintomi e il malessere dovessero persistere anche dopo aver eliminato dalla dieta questi alimenti, è consigliabile consultare il proprio medico per escludere l’allergia di primavera e analizzare altre patologie.
Di seguito vi lasciamo una tabella riassuntiva con tutti i cibi da evitare se si ha una specifica allergia: oltre alle tipiche intolleranze primaverili date dal polline, ci sono anche gli alimenti da evitare qualora si abbiano reazioni avverse a nichel, latex e acari della polvere (tratto da GreenMe.it).