Il silenzio assordante della lontana Cina fa temere per la terza caparra del closing del Milan. Più che un mistero, sta diventando una vera e propria farsa l’attesa del terzo acconto del gruppo cinese facente capo a SES e necessaria per posticipare il cosiddetto closing al 7 aprile 2017, dopo il nulla di fatto di inizio marzo. Le ultime news di oggi riportano che nelle casse del gruppo Fininvest e quindi di Silvio Berlusconi e dei Rossoneri ancora non si vede un soldo e inizia ad esserci molta preoccupazione e sgomento per l’esito finale di questo che dura ormai da troppo tempo: cosa succederebbe se la trattativa saltasse?
Dove saranno finiti i fantomatici 100milioni della terza caparra, necessari per il closing del Milan Calcio? IL termine imposto da Berlusconi e dai Rossoneri attraverso la Fininvest, ovvero i sette giorni, è abbondantemente scaduto e c’è sconcerto e sgomento negli ambienti. La cordata cinese aveva dimostrato interesse all’acquisizione della squadra , ma la garanzia promessa non è ancora arrivata: i soldi sono necessari per concludere l’accordo entro il 7 di aprile a patto dell’arrivo della caparra milionaria. La SES ancora oggi non ha adempiuto a questo obbligo e serpeggia negli ambienti rossoneri una comprensibile preoccupazione, nonché dei scenari funesti qualora la trattativa saltasse in maniera definitiva.
Silvio Berlusconi all’apparenza sembra tranquillo: che sappia di problemi legati al trasferimento della terza caparra milionaria dalla Cina e non vuole diffondere preoccupazioni inutili? La prova sarebbe l’assenza di ultimatum formali del Milan, ma è palese che se la società cinese non completasse questo pagamento entro la fine della settimana, l’intera trattativa salterebbe. In tutto questo, i tifosi rossoneri sembrerebbero gli unici a preoccuparsi della faccenda closing e della forte probabilità che questo affare possa saltare miseramente. D’altronde, nelle casse della società calcistica sono stati versati 200 milioni di Euro, segno che il colosso cinese sembra intenzionato a concludere l’affare.