Ammalarsi in Ospedale non è un paradosso ma una preoccupante possibilità. Le infezioni ospedaliere sono in aumento, toccando il10% medio e fino al 15% nelle terapie intensive. Il fenomeno è preoccupante per due motivi fondamentali: il primo è che le infezioni ospedaliere vanno a colpire persone che già si trovano in uno stato di debolezza e vulnerabilità, spesso con il sistema immunitario messo a dura prova dalla loro patologia; secondo perché i microrganismi che le provocano hanno imparato a resistere ai vari antibiotici e la scienza medica ha le armi spuntate verso di loro.
Le infezioni ospedaliere colpiscono prevalentemente i polmoni causando polmonitiche possono in molti casi essere anche letali. Che cosa fare, quindi? La prima cosa saggia, quando possibile, è evitare il più possibile il ricovero privilegiando in ogni frangente le terapie a domicilio. Un’altra cosa, però questa strutturale e culturale, tornare a considerare gli antibiotici un farmaco eccezionale, da usare esclusivamente nei casi in cui non è assolutamente evitabile. Per questo occorrono una diversa cultura nella gente e un particolare impegno dei medici a far capire ai pazienti che negare l’antibiotico, se non necessario, è un atto di responsabilità e non una negligenza.