Si è svolto un incontro tra i vertici di Alitalia e i Sindacati e il risultato di tale incontro è evidente guardando la decisione sindacale: sciopero di 24 ore del personale Alitalia per il giorno 5 aprile. Lo sciopero indetto rende chiara la distanza tra le posizioni aziendali e i rappresentanti dei lavoratori.
Peraltro, oltre 2 mila esuberi tra il personale è una quantità di futuri disoccupati che rende pienamente comprensibile lo sciopero, un’azione che può essere letta dagli utenti come un disagio negli spostamenti ma se viene letto dalla parte opposta, è un disperato tentativo di conservare il lavoro, di evitare non solo di andare ad ingrossare la statistica dei disoccupati ma di evitare disagi pesanti per le famiglie di coloro i quali saranno ritenuti in esubero rispetto al fabbisogno aziendale.
Tra tutte queste persone ci sono mamme single, padri di famiglia e persone che vivono da sole e devono far fronte a spese di affitto e di vita quotidiana. Lo sciopero è un disagio per chi viaggia, ma domandiamoci quale altra via hanno tutte queste persone per difendere con le unghie e con i denti il loro lavoro, la loro via, la vita dei loro figli. Il 5 aprile non si vola.