Come guadagnare soldi veri con questa pratica di finanziamento chiamata Crowdfunding: diffusa in USA e Australia, si sta facendo strada anche in Italia grazie alle banche e alle piattaforme specifiche.
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Che cos’è il crowdfunding
Il crowdfunding è un fenomeno nato in Australia e negli Stati Uniti, attraverso il quale il promotore di un’iniziativa a carattere economico, sociale, culturale o benefico richiede al pubblico, il crowd, tramite un sito internet o una piattaforma specifica una determinata somma di denaro, anche di modesta entità, per sostenere il progetto, denominato funding. Ci sono varie tipologie di finanziamento conosciute nel Belpaese e la maggioranza degli italiani sta imparando a diventare trader: se sei interessato, clicca qui per scoprire il trading online, mentre se vuoi scoprire pregi e difetti del crowdfunding, continua a leggere. Potrebbe essere una ottima opportunità per porsi degli obiettivi e raccogliere facilmente del capitale, visto che le piattaforme dedicate stanno prendendo piede anche in territorio italiano.
Crowdfunding, tutti i tipi di finanziamento
Sono state creati diversi tipi di crowdfunding e le tipologie sono distinte in base allo scopo per cui si raccolgono finanziamenti in denaro, o correlate alla remunerazione prevista. Si parla di donation based per le raccolte fondi senza scopo di lucro, il reward based, ovvero una donazione di denaro in cambio di una ricompensa non monetaria ( un premio o un ringraziamento pubblico). C’è anche il modello lending based, basato sui microprestiti a persone o imprese già esistenti, molto gettonato negli USA dagli imprenditori in erba. La tipologia equity based è l’unico regolamentare in Italia per la Consob e prevede la partecipazione al capitale sociale dell’impresa e che attualmente è l’unica forma regolamentata in Italia dalla Consob. Nel 2012 il Governo ha disciplinato lo svolgimento dell’attività di equity crowdfunding in Italia, attraverso il Decreto n. 179/2012: l’obiettivo è di favorire questo finanziamento alternativo rispetto al credito bancario, difficile a causa della crisi finanziaria.
Chi può usufruire del crowdfunding
Le maggiori fruitrici di questo prodotto finanziario alternativo sono le start-up. L’attività di gestione di portali per il crowdfunding è inquadrata nell’ambito dei servizi di investimento e alla ricezione e trasmissione ordini. Questo significa che oltre alle banche e alle imprese di investimento autorizzate, è stato concesso che l’attività fosse svolta da altri soggetti, a patto che questi venissero sottoposti all’autorizzazione e alla vigilanza della Consob. Per loro, il Decreto ha introdotto una disciplina speciale nazionale per chi gestisce questo tipo di portali e non sono né banche, né imprese di investimento. Devono, ad esempio, essere obbligatoriamente iscritti in un apposito registro della Consob, li è vietato detenere somme di denaro e strumenti finanziari di terzi e devono trasmettere gli ordini riguardanti la sottoscrizione e la compravendita degli strumenti finanziari esclusivamente a banche e imprese di investimento.
Pertanto, il ruolo delle piattaforme di crowdfunding è di concentrare su un portale online i progetti presentati dalle start-up e l’interesse dei potenziali investitori, facilitando in questo modo la raccolta di capitale. Per quanto riguarda chi richiede il finanziamento, di solito la piattaforma chiede un obiettivo minimo e una scadenza temporale entro la quale bisogna raccogliere più risorse possibili. Qualora si raggiunga l’obiettivo, i soldi verranno accreditati al conto corrente del destinatario.