Stanno facendo scalpore le rivelazioni del giornale britannico The Guardian che, unitamente a International Consortium of Investigative Journalists e la radio tedesca Ndr, riportano l’indiscrezione secondo cui il Presidente Junker, ora paladino dell’Ue nella lotta all’evasione fiscale europea, avrebbe avuto tutt’altra opinione quando era Premier del Lussemburgo. Secondo tali notizie riportate, infatti, in quel periodo Junker avrebbe cercato in ogni modo di contrastare la lotta all’elusione fiscale delle multinazionali che investivano nel suo Paese.
Il fatto riguarderebbe il periodo in cui, da Premier, partecipava alle sedute del Comitato Europeo sulla tassazione delle imprese, organismo fondato 19 anni fa proprio per combattere questo fenomeno di elusione. In queste circostanze, Junker avrebbe cercato in ogni modo di difendere le norme del Lussemburgo che era un paradiso fiscale per molte potenti multinazionali.
Una posizione assolutamente lecita, per carità e comprensibile perché era un Premier che difendeva gli interessi del suo Paese ma la cosa stride con il ruolo attuale di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale che ha attualmente il Presidente Junker. Che abbia cambiato idea?